Recensione: A due anni da “The Art of Loss”, che la band stessa annovera tra i migliori dei Redemption, arriva “Long Night’s Journey into Day”, album che mostra il sound di una band all’apice della sua potenza. Come i fan già sanno, questo è il primo disco dopo la separazione dal cantante Ray Alder (Fates Warning), sostituito dalla voce degli Evergrey Tom Englund. Certamente non è facile prendere il posto di Alder, perciò era necessario che il suo successore fosse carismatico e pronto a sostenere il peso delle sue incredibili performance. Inoltre, era necessario che il nuovo cantante riuscisse a integrarsi perfettamente nello spirito della band e dei suoi testi, per rappresentare al meglio i Redemption. Quindi il fatto che fin dai suoi esordi, Englund scrivesse testi che parlavano di dubbi, paure e disperazione, è stato un chiaro segnale che fosse lui la scelta più giusta per la band. I chitarristi Chris Poland (Megadeth, OHM) e Simone Mularoni (DGM) tornano come musicisti ospiti. Per quanto riguarda le immagini grafiche e visive, la band si è avvalsa ancora una volta della collaborazione di Travis Smith, già conosciuto per i suoi eccellenti lavori per Nevermore, Art of Defiance, Opeth ed Iced Earth |