Recensione: Direttamente dalla Svezia, i maestri del progressive metal scandinavo Seventh Wonder, tornano dopo 8 anni con il loro quinto album in studio, “Tiara”, il primo disco di materiale nuovo dopo “The Great Escape” del 2010. Dopo aver pubblicato via Frontiers il live album (e video non-stop) “Welcome to Atlanta”, registrato al ProgPower Festival del 2014, la band è pronta a sguinzagliare la bestia. I Seventh Wonder su sono formati nel 2000 con Andreas Blomqvist al basso, Johan Liefvendahl alla chitarra e il batterista Johnny Sandin. La band ha definitivamente virato verso il lato progressive del genere metal con l’ingeresso del tastierista Andreas “Kyrt” Söderin. Le due demo registrate nel 2001 e nel 2003 catturano l’attenzione dell’etichetta Lion Music, con la quale la band firma nel 2004. Questa collaborazione porta all’uscita del primo disco dei Seventh Wonder, “Become”, album ben accolto da pubblico e critica. Al posto del cantante Andi, viene quindi introdotto il grande Tommy Karevik (ex Vindictiv, più tardi scelto dai Kamelot in sostituzione di Roy Kahn), appena prima dell’uscita del debutto. Nel 2006 è la volta di “Waiting in the Wings”, missato e masterizzato dal leggendario Tommy Hansen. Nel 2007 la band si è invece dedicata interamente all’attitivà live, suonando in Europa e condividendo palchi con grandi band come Queensryche, Testament, Redemption e tanti altri. Terzo album della band, uscito nel maggio 2008, è “Mercy Falls”, cui segue il quarto lavoro “The Great Escape”. |