Recensione: Dopo il successo degli ultimi due lavori, “Coup de Grace” (2010) e “Ghost of Graceland” (2016), entrambi pubblicati dopo la reunion della band nel 2006, i Treat tornano con un nuovo album atteso da pubblico e critica, “Tunguska”. Dato lo status di capolavoro ottenuto dai precedenti lavori, i Treat hanno riempito questo nuovo album di affascinanti brani HARD ROCK e seducenti e ricercate sonorità MELODIC AOR, sulla scia di una rinnovata vena creativa e delle alte aspettative dei fan. Ma perché Tunguska? “Il titolo dell’album fa riferimento a una misteriosa esplosione che ha avuto luogo in Siberia nel 1908, ma metaforicamente e artisticamente Tunguska rappresenta quell’ultimo pezzo di puzzle che mancava dalla reunion della band” afferma il chitarrista, produttore e membro fondatore della band Anders Wikstrom. “Mette in evidenza le originali capacità musicali che abbiamo sviluppato insieme in questi anni di musica, ma mostra anche il nostro intento di voler far suonare questo disco nel 21° secolo”. “Tunguska” è prodotto ancora una volta dal rispettato produttore – e fan dei Treat – Peter Mansson, assieme a Wikstrom, e mette in luce una band che, nonostante gli oltre 30 anni di carriera, suona più arrabbiata ed energica che mai. La band è al suo apice e brani come lo straordinario singolo “Build the Love” o le rockeggianti “Progenitors”, brano di apertura, “Always Have, Always Will” e “Roses of Jericho” suonano come futuri capisaldi nel repertorio live della band. |