Recensione di Marco Cavallini: A nemmeno un anno di distanza dal debutto tornano gli svedesi Faith; il loro primo lavoro “Salvation lies within” era caratterizzato dall’ottima fusione del doom classico con elementi di stampo progressive e ciò che ne usciva era un sound sì lento e pesante, ma anche arioso e mai monocorde. Vi dico subito che se avete apprezzato quel disco, adorerete immediatamente questo nuovo “Sorg”; i Faith hanno infatti mantenuto integra la loro identità, andando a migliorare ulteriormente il lato tecnico/compositivo. Rispetto al debutto, questo nuovo lavoro vede la maggiore presenza di un sottofondo orchestrale (quasi onnipresente), il quale dona un tocco drammatico/maestoso alle composizioni; dall’altro lato si nota una certa vena seventies rock, grazie a canzoni molto articolate, con frequenti cambi di ritmo ed atmosfere/umori, dove il trio mette in mostra le proprie abilità tecniche. In certe occasioni il termine di paragone potrebbero essere le cose più heavy ed oscure dei Dream Theater (quelli di “Awake”, per intenderci), ma fortunatamente i Faith non cadono nel tranello dell’autocompiacimento e le canzoni scorrono senza annoiare (vi invito ad ascoltare le ottime “Emotional retarded” e “Winter”).Volendo etichettare il gruppo in poche parole si potrebbe usare il termine doomprog, ma voi non state troppo a menarvela con le definizioni e acquistate “Sorg” per quello che propone: grande musica. |