Istintimusicali.it

Benvenuto sulla nostra vetrina on-line, dove potrai trovare una vasta collezione di cd/dvd, gadgets, abbigliamento, t-shirt e molto altro.

Email: carpenelli.ivano@gmail.com ∼ Tel. 3478862617 / 3289498008

THE AKALLABETH

THE AKALLABETH

Artista: ARCHANGEL

Genere: PROG ROCK

Formato: CD

Recensione: Gabriele Manzini, tastierista, musicista e compositore milanese, dopo un periodo di relativo silenzio in cui si potevano avere sue notizie soltanto sul blog personale, nell'ultimo mese è finalmente uscito allo scoperto con due importanti produzioni.
Con la sua band madre, gli Ubi Maior, ha dato alle stampe “Senza Tempo”, il secondo album della discografia del gruppo, mentre nel frattempo ha avuto anche modo di pubblicare un suo lavoro solista.
Assumendo un monicker altisonante ed epico come Archangel, Manzini dedica il suo lavoro solista di debutto a J.R.R.
Tolkien, padre indiscusso di tutta la letteratura fantasy, e nello specifico al libro del Silmarillion intitolato Akallabêth, in cui viene raccontato l'episodio della Seconda Era in cui l'Isola di Nùmenor cade sotto il malevolo dominio di Sauron.

Numerosissimi artisti e musicisti si sono ispirati da sempre ai capolavori letterari di Tolkien.
Fra gli italiani citiamo i più recenti bergamaschi Lingalad e i torinesi Ainur.
Il lavoro di Archangel Manzini rispolvera il libro del Silmarillion sotto raggi di luce prismatica composti da ruvido hard-rock, prog-metal, morbide e sognanti ballad, folk e progressive, con una maggiore propensione per il primo e secondo genere.
Ospiti illustri aiutano Manzini nel suo viaggio musicale tra le terre dei discendenti di Beren e Luthien, come i cantanti Damian Wilson (Threshold, Landmarq e Rick Wakeman), Zachary Stevens (Savatage, Circle II Circle) e Ted Leonard (Enchant).
A seguire troviamo la cantante Francesca Naccarelli in arte Elayne (Dunwich), gli amici di sempre degli Ubi Maior Walter Gorreri al basso, Alessandro Di Caprio alla batteria e Stefano Mancarella alla chitarra elettrica; due ex dei The Watch Ettore Salati alla chitarra elettrica e Marco Schembri al basso; Davide Martinelli alla batteria (Darksky) e Alessandro Dovì alla chitarra elettrica.

Brani gradevoli che aggiungono un nuovo gradino artistico nell'interpretazione musicale fatta negli anni da altri musicisti.
In apertura lo sciabordìo del mare sulle coste di Nùmenor fanno sognare terre lontane mentre echi floydiani salgono in lontananza, è “Gift Of Love” che diventa quindi una spigolosa cavalcata hard-prog.
Degno di nota “The Shade of Nùmenor”, bella canzone rock.
Gli episodi migliori sono nella parte centrale dell'album, formata dalla triade “Rings of Power”, “Raise The Sword” e “Power Within”, bei brani progressive, di classe.
“Red Clouds War” è una power-ballad sognante, dolce e melodica, mentre “The Downfallen: 39 Days of Madness” raggiunge alti picchi d'intensità, quasi una canzone teatrale, da musical, che nei duetti vocali tra Damian Wilson e Ted Leonard, il pianoforte di Manzini e le intricate sfuriate di chitarra ha i suoi momenti migliori.
Chiude l'hard-prog di “Lidless Eye” in cui Manzini dà il meglio si sé ai synth e all'Hammond, e “The Price” con un Wilson in gran spolvero alla voce.

In definitiva, musicalmente “The Akallabêth” non è nulla di nuovo sotto il sole, ma un gradevolissimo episodio di buon hard-rock a sfumature molto progressive che esplora sotto una luce diversa dai soliti menestrelli o dal solito power-metal un libro cosmogonico e mitologico che è uno dei punti più alti della letteratura di Tolkien.
Un plauso ad Archangel Manzini.

Prezzo: 17.9 €