Recensione: Finalmente vedono la luce i provini di quell’album abbozzato diciotto anni fa e interrotto per la tragica morte degli indimenticabili fratelli Fabio e Roberto Cappanera (già negli storici STRANA OFFICINA). Va detto che il disco rispetta nel miglior modo possibile il lavoro originale, lasciando intatte le parti di chitarra di Fabio e le voci di Morby (DOMINE/LABYRINTH) e Fabio stesso, mentre la batteria è affidata a Rolando Cappanera, che ha giurato fedeltà alle linee originali decise dal padre, ma all’epoca solo abbozzate, corroborandole con il suo istinto. A completare il puzzle, Andrea Castelli risuona le tracce di basso e la tribù Cappanera interviene con Andrea e Dario, a vario titolo, ma non mancano gli ospiti di lusso(vedi sotto). Che non sia una mossa commerciale lo dimostrano i brani, votati ad un blues che sfocia in un pop adulto e che forse potrebbe deludere qualcuno, considerando che sarebbe stato più conveniente fingere un approccio più hard, ma l’intento era quello di omaggiare due grandi musicisti e due persone straordinarie, offrendo al pubblico quello a cui all’epoca stavano lavorando, con il cuore e la mente. Le canzoni chiedono qualche ascolto in più, anche se ‘Lei Sta Con Te’ e ‘Vivono I Sogni’ suonano rock, mentre ‘Depressione’ è un blues al calore bianco. E quando scorre ‘Vivrò In Lui’, una ballata bellissima, non si può non pensare ad un tragico presagio. Emozione pura. (Gianni Della Cioppa/Classix Metal). |